Voglio solo analizzare come con l’era dell’informazione si è sviluppato il senso popolare, più comune riguardo a sessualità e generi.
All’inizio pre-web, il tutto era definito da essere etero oppure omossessuali, a chi piace il sesso opposto oppure il proprio sesso. In questa definizione rientravano tutti.
Poi si è diffuso il termine trans. Diaciamo che è stata definita un’altra categoria.
Poi con l’evolversi del web, scopro un mondo fitto di definizioni. Di nuovi modi di essere. L’essere che vuole cambiare il genere, e vorrebbe che le persone lo trattino come il genere di cui si sente di appartenere.
Inoltre c’è un genere che è non-binario (agender), non si sente di nessun genere.
Il mondo ha tante sfaccettature. Così vario che alcune cose sembrano quasi che non abbiano senso, ma non essendo nella persona, non si può giudicare. Il tutto si riduce che è difficile da comprendere. Questa difficoltà nella comprensione, sfocia in una non accettazione, che porta il soggetto che si sente in un modo diverso a dover affrontare un percorso difficile se vuole portare avanti e rendere visibile il suo modo di sentirsi.